TOMMASO LONQUICH | ALEXANDER LONQUICH
"Die Zeit, die ist ein sonderbar Ding"
Bartok, Danze Rumene Sz. 56, BB 68 per clarinetto e pianoforte
Brahms, Sonata in MIb maggiore op. 120 no. 2 per clarinetto e pianoforte
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Berg, Quattro Pezzi op. 5 per clarinetto e pianoforte
Brahms, Sonata in fa minore op. 120 no. 1 per clarinetto e pianoforte
La Vienna del 1900, da sempre melting pot Mittel-Europea e principale stazione di partenza per i Balcani, l’Europa Orientale e la Boemia, é immersa in una sorta di nostalgico walzer che accelera verso uno stravolgimento identitario: scossa da ridimensionanti delusioni, diviene da decadente capitale imperiale un vibrante palcoscenico dell’avanguardia espressionista.
Il nostro programma apre una finestra sulla cittá nel momento di quell’affascinante crocevia storico.
Bartok ci ricorda le radici folkloristiche che abitano le strade dell’Impero Austro-Ungarico con melodie contagiose ed esotici ritmi della danza dei nomadi.
L’ultimo addio di Brahms si leva sulle note del suo testamento cameristico con le eloquenti e liriche Sonate op.120. Tale generoso romanticismo é speculare ai Quattro Pezzi op. 5 di Alban Berg dove, invece, la musica viene come distillata, condensata e rarefatta in una intima gestualitá drammatica ed una certa reticenza che é al contempo ermetica ed espressionista.
Teatro di tutto questo é, appunto, Vienna, attraversata da quella “cosa strana”: il tempo come fattore inesorabile e perturbante nell’Hofmannsthal del Cavaliere della Rosa:
"Passiamo così i giorni della vita, e un nulla è il tempo.
Ma poi ad un tratto,
ecco, altro non sentiamo che lui.
È intorno a noi, è anche dentro noi.
Sui volti cola, cola nello specchio, e scorre
nelle mie tempie.
Ed è tra te e me, e scorre ancora.
Silente, come una clessidra."
“Parigi é un banchetto mobile”
Debussy, Prima Rapsodia per clarinetto e pianoforte
Stravinsky, Tre pezzi per clarinetto solo
Saint Saens, Sonata op. 167 per clarinetto e pianoforte
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Debussy, Preludi per pianoforte solo (selezione)
(o Jolivet, Mana per pianoforte solo)
Poulenc, Sonata FP 184 per clarientto e pianoforte
Il titolo di questo programma é ricavato dagli scritti di Ernest Hemingway, che fu grande amante dei piaceri parigini e contribuí con cosí tanti altri all’eccitante clima artistico ed intellettuale della cittá.
Tutti i compositori di questo programma hanno fatto di Parigi la propria casa: alcuni come Poulenc per tutta la vita, altri come Stravinsky per molti dei loro anni musicalmente fecondi.
In questa selezione della loro musica, respiriamo l’atmosfera parigina attraverso infinite lenti stilistiche: neoclassicismo e romanticismo, impressionismo e dadaismo, modernismo e kitsch.
E cosí, poco a poco, Madame Paris si anima attraverso questo collage di suoni: le sue strade scandite dai clacson sfreccianti, i suoi parchi fragranti, le sue cattedrali e i café, ma anche il desiderio occasionale di evadere verso la campagna; e a volte la memoria di un’altra casa, ormai troppo lontana.
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